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Jean Bergeret(Bergeret J.,1996) individua tre stadi genetici attraverso cui si arrivano a strutturare le personalità.

Il primo stadio di indifferenziazione somatopsichica, in cui a partire dalla non indifferenziazione, verrà avviato il processo di separazione tra psiche e soma e tra Sé e non-Sé, attraverso l’interazione significativa con l’ambiente di accudimento(sia in senso maturativo che nocivo).

Il secondo stadio è chiamato di “preorganizzazione”. In questo stadio, di preorganizzazione, appunto, sulla base delle interazioni tra elementi biologici innati ed ereditati ed ambiente, la mente si organizza secondo meccanismi precisi: di tipo nevrotico preorganizzato o psicotico preorganizzato. Lo psichismo in emergenza sperimenta nel tempo conflitti, frustrazioni, traumi, identificazioni e rassicurazioni analitiche; si cominciano ad organizzare difese sempre meno flessibili; il Sé evolve rispondendo alle richieste dele pulsioni e della realtà.

Il terzo stadio è la formazione definitiva della struttura di personalità, che sarà stabile ed immodificabile nel tempo, caratterizzata  da un’angoscia specifica, da specifici meccanismi di difesa, una specifica modalità di relazione oggettuale, un livello di evoluzione dell’Io e un livello di evoluzione libidica definiti.

Prima del terzo stadio, in cui la personalità si struttura in maniere definitiva, si verifica l’adolescenza: una fase evolutiva ricca di sconvolgimenti e di opportunità evolutive. Vedremo come, nello specifico, attraverso esperienze scompaginanti(in senso positivo o negativo) le preorganizzazioni nevrotiche possono diventare strutture psicotiche, e viceversa, preorganizzazioni psicotiche possono strutturarsi psicoticamente.

 

Psicogenesi delle strutture psicotiche

Nello sviluppo affettivo delle strutture psicotiche si verificano importanti frustrazioni molto precoci derivanti essenzialmente dal polo materno: frustrazioni precoci o turbamenti pulsionali troppo intensi non mitigati da sufficienti paraeccitazioni.

Il Sé subisce così importanti fissazioni alle fasi orale e prima fase anale(fase di evacuazione) arrestando il proprio sviluppo(o regredendo e tornandovi in seguito) e preorganizzandosi in senso psicotico.

L’Io preorganizzato in senso psicotico, attraversa la latenza, fino ad arrivare in adolescenza; in questa particolare fase dello sviluppo sono possibili cambiamenti evolutivi, in grado di determinare un cambiamento profondo e permettere alla personalità di strutturarsi in senso nevrotico. Questo può accadere a determinate condizioni: che l’adolescente sperimenti una psicoterapia profonda che analizzi le difese nel transfert, oppure, che si sperimenti un’esperienza affettiva intensa, che possa stabilire un contesto edipico significativo, riparare la ferita narcisistica primaria, recuperare i fantasmi triangolari rendendoli elaborabili.

Nel caso in cui non si verifichi uno di questi due eventi, l’Io preorganizzato in senso psicotico si strutturerà definitivamente in una struttura psicotica definitiva e stabile.

 

Psicogenesi delle strutture nevrotiche

Lo strutturarsi della preorganizzazione della categoria nevrotica prevede che non avvengano, nel corso dello sviluppo, severe frustrazioni precoci e decisive fissazioni agli stadi pregenitali corrispondenti alla fase orale e al primo sottostadio anale: queste prime fasi sono superate con sufficiente successo rispetto al processo di psicogenesi della struttura psicotica. La  seconda fase anale e la fase fallica sono superate, fino ad arrivare al complesso di Edipo, fase strutturante il primato dell’economia genitale e della triangolazione.

La preorganizzazione nevrotica, sulla base degli accadimenti adolescenziali, può strutturarsi definitivamente in senso nevrotico, oppure modificarsi e cambiare categoria, strutturandosi quindi in senso psicotico.

Gli eventi, vissuti in adolescenza, che possono provocare passaggio da una preorganizazione nevrotica ad una strutturazione psicotica sono un forte trauma o un intenso conflitto(interno o esterno); l’Io in questi casi può operare importanti dinieghi sulla realtà e ricorrere a modalità di difesa e relazionali più arcaiche. La strutturazione così raggiunta potrà essere di tipo melanconico o paranoico; in nessun caso potrà essere di tipo schizofrenico, perché tale strutturazione prevede fissazioni specifiche, relative ad un Io che non ha potuto prestrutturarsi in senso nevrotico.

 

Psicogenesi del tronco comune degli stati limite

Entità nosologica indipendente, il tronco comune degli stati limite ha una psicogenesi specifica. Non ci sono state grandi frustrazioni o importanti fissazioni al periodo genitale come nel caso della preorganizzazione psicotica; l’Io continua il suo percorso di sviluppo psicosessuale fino al momento iniziale dell’Edipo. In corrispondenza di quest’ultimo, accade il “trauma disorganizzatore precoce”: un evento reale, vissuto dal soggetto come una frustrazione molto intensa. Questo trauma è profondamente disorganizzante in senso affettivo: avviene un turbamento pulsionale intenso in un momento in cui l’Io non è sufficientemente organizzato per affrontarlo(non ci sono adattamenti o difese evoluti e stabili). Un trauma di questo tipo può essere un tentativo di seduzione reale da parte di un adulto, una perdita di una figura affettiva significativa, una minaccia di abbandono. Il trauma disorganizzatore precoce, dà avvio ad un repentino ingresso nell’Edipo, che il soggetto attraversa, senza che avvengano le significative acquisizioni psichiche che esso dovrebbe lasciare; la relazione con i genitori non verrà sperimentata in senso sessuale e triangolare, il bambino non potrà appoggiarsi all’amore della madre per tollerare l’odio verso il padre e viceversa. L’evoluzione libidica subirà dunque un arresto, e un ingresso in una fase di “pseudolatenza” che si sovrapporrà alla successiva latenza normale e perdurerà a tempo indeterminato(forse anche per tutta la vita). Questo arresto dell’evoluzione affettiva dell’Io corrisponde al tronco comune degli stati limite.

Le organizzazioni del tronco comune degli stati limite possono assestarsi nelle organizzazioni perverse o nelle nevrosi del carattere. In caso di scompenso acuto, che può occorrere durante varie occasioni di vita, si potrà verificare un “secondo trauma psichico disorganizzatore”. Il soggetto sperimenterà una grande crisi d’angoscia acuta dovuta a cause esterne(eventi di vita significativi come lutti, nascite, perdite o cambiamenti importanti) o cause interne; il vissuto di questo secondo trauma riattiva una frustrazione narcisistica antica corrispondente al “primo trauma disorganizzatore precoce”; l’Io del soggetto si trova in un o stato di sovraccarico pulsionale, le difese finora utilizzare non sono più sufficienti a contenere l’angoscia, che si riversa ora libera a livello cosciente. Per evitare il suicidio o un collasso organico, è necessario per il soggetto trovare al più presto una nuova architettura psichica e un nuovo sistema di difese. Nel caso in cui il Super-Io sia abbastanza consistente, esso può allearsi con la parte sana dell’Io e schierarsi contro le pulsioni dell’Es; si arriverà in questo modo ad una strutturazione nevrotica con primato genitale; l’Edipo ripartirà, riacquistando significato nella cornice di una nuova relazione significativa. In altri casi le pulsioni dell’Es sopprimono la parte di Io rimasta sana ed adattata alla realtà fino a quel momento; ci si avvierà quindi in direzione di una strutturazione psicotica(di tipo depressivo o paranoico; mai schizofrenico). In alternativa, nel caso in cui le rappresentazioni mentali siano desessualizzate, disinvestite e autonomizzate a vantaggio di una regressione sia somatica sia psichica(le modalità di eccitazione e di espressione saranno mal differenziate), il soggetto si orienterà verso la via psicosomatica.

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